Riteniamo sia doveroso specificare quale tipologia di impianti sia al centro delle nostre attività. Parliamo infatti di piccoli impianti, ovvero con potenza nominale media inferiore a 3000 kw, realizzati con strutture ipogee e acqua fluente. In altre parole, non si parla di dighe o degli imponenti sbarramenti ai quali spesso si pensa parlando di idroelettrico: le attività della nuova Associazione riguardano strutture che si sviluppano per la maggior parte sottoterra, sfruttando la naturale pendenza dei torrenti e senza trattenere l'acqua, che attraverso una griglia d'ingresso scorre in una condotta posizionata nell'area e turbinata per produrre energia.
Qualunque tipo di impianto idroelettrico oggi è tenuto a rilasciare un deflusso minimo vitale (ora ridefinito come deflusso ecologico), quindi una frazione della portata fluente complessiva del corso d’acqua che deve proseguire naturalmente nell’alveo attraverso le opere di presa; Nei piccoli impianti il cosiddetto tratto sotteso, il tratto in cui agisce la sottrazione d’acqua all’alveo (e si manifestano gli eventuali impatti da derivazione), è fisso e costante nel tempo, dell’ordine di poche centinaia di metri; nei grandi impianti a bacino, in maniera controintuitiva, è invece variabile nello spazio e nel tempo, in quanto passa dal breve tratto d’alveo fino alla centrale in fase di produzione ad un tratto potenzialmente illimitato, quindi dell’ordine delle decine o centinaia di chilometri, in fase di sola derivazione a quella di derivazione ed accumulo di acqua nel bacino artificiale.
Parliamo del tratto nel quale devono essere attentamente verificati gli effetti delle pressioni in considerazione della minor capacità di autodepurazione e di diluizione; nel caso di grandi derivazioni, a valle delle dighe, gli effetti negativi consistono prevalentemente in alterazioni del regime idrologico, sia in termini di estrema uniformità nel tratto sotteso e in tutto il tratto a valle quando la centrale è ferma, sia in termini di forti modulazioni (hydropeaking) a valle della restituzione quando invece l’impianto è in funzione.