Una soluzione a basso impatto ambientale

cosa facciamo

Le attività della nuova Associazione riguardano strutture che si sviluppano per la maggior parte sottoterra, sfruttando la naturale pendenza dei torrenti e senza trattenere l'acqua

Riteniamo sia doveroso specificare quale tipologia di impianti sia al centro delle nostre attività. Parliamo infatti di piccoli impianti, ovvero con potenza nominale media inferiore a 3000 kw, realizzati con strutture ipogee e acqua fluente. In altre parole, non si parla di dighe o degli imponenti sbarramenti ai quali spesso si pensa parlando di idroelettrico: le attività della nuova Associazione riguardano strutture che si sviluppano per la maggior parte sottoterra, sfruttando la naturale pendenza dei torrenti e senza trattenere l'acqua, che attraverso una griglia d'ingresso scorre in una condotta posizionata nell'area e turbinata per produrre energia.

cosa ci differenzia dai dagli impianti
di grandi dimensioni

Esistono importanti differenze, sia a livello ambientale che tecnico, tra impianti ad acqua fluente e impianti a bacino

Qualunque tipo di impianto idroelettrico oggi è tenuto a rilasciare un deflusso minimo vitale (ora ridefinito come deflusso ecologico), quindi una frazione della portata fluente complessiva del corso d’acqua che deve proseguire naturalmente nell’alveo attraverso le opere di presa; Nei piccoli impianti il cosiddetto tratto sotteso, il tratto in cui agisce la sottrazione d’acqua all’alveo (e si manifestano gli eventuali impatti da derivazione), è fisso e costante nel tempo, dell’ordine di poche centinaia di metri; nei grandi impianti a bacino, in maniera controintuitiva, è invece variabile nello spazio e nel tempo, in quanto passa dal breve tratto d’alveo fino alla centrale in fase di produzione ad un tratto potenzialmente illimitato, quindi dell’ordine delle decine o centinaia di chilometri, in fase di sola derivazione a quella di derivazione ed accumulo di acqua nel bacino artificiale.

riduzione al minimo dell'impatto ambientale

Nei piccoli impianti ad acqua fluente il possibile impatto ambientale è concentrato prevalentemente nel tratto sotteso, il tratto in cui fluisce una minor quantità d’acqua

Parliamo del tratto nel quale devono essere attentamente verificati gli effetti delle pressioni in considerazione della minor capacità di autodepurazione e di diluizione; nel caso di grandi derivazioni, a valle delle dighe, gli effetti negativi consistono prevalentemente in alterazioni del regime idrologico, sia in termini di estrema uniformità nel tratto sotteso e in tutto il tratto a valle quando la centrale è ferma, sia in termini di forti modulazioni (hydropeaking) a valle della restituzione quando invece l’impianto è in funzione.

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